Il bambino non si addormenta, cosa fare?

Alcuni bambini dormono beatamente senza nessun problema, altri hanno difficoltà ad addormentarsi oppure hanno risvegli frequenti. In questa situazione per i genitori è facile essere preda di ansia e insicurezza. Se il problema si prolunga la mancanza di sonno crea tensioni e l’instaurarsi di un circolo vizioso.

Quando il bambino fatica ad addormentarsi o ha problemi del sonno è naturale che il genitore si senta responsabile, cerchi di capire dove sta sbagliando e si faccia prendere dall’ansia. In questa situazione l’adulto oscilla tra la necessità di un buon riposo per sé ed il bambino e il timore di viziarlo, assecondando i suoi “capricci”. Fortunatamente i pediatri e neonatologi ci vengono in soccorso con utili suggerimenti.

Il sonno dei bambini

Il sonno è un meccanismo fisiologico fondamentale per la vita, senza sonno non si può vivere. Il bambino ha solo bisogno di tempo per apprendere i meccanismi del sonno e per imparare ad autoregolarsi. I primi mesi il neonato dorme fino a 15-20 ore al giorno, crescendo il periodo di veglia si allunga progressivamente. Le fasi di sonno sono suddivise in cicli che si ripetono e che variano nel corso del tempo, durante la notte si susseguono diversi cicli intervallati da micro-risvegli. Ad ogni micro-risveglio il bimbo dovrebbe imparare a riaddormentarsi da solo.

I problemi del sonno hanno diverse cause sia ambientali che genetiche. Se lo stato di veglia e di sonno è fragile ed agitato, accompagnato da pianti, l’accudimento diventa molto impegnativo sia fisicamente che psicologicamente. In questa situazione il genitore non deve sentirsi in colpa o avere timore di coccolare troppo il piccolo o di instaurare abitudini negative.

Cosa possiamo fare

La prima cosa che un genitore può fare è dotarsi di una buona scorta di pazienza e accettare la situazione di fatto, cercando di viverla con calma e serenità. In attesa che il bimbo cresca ed acquisisca autonomia nella gestione del sonno, ogni genitore può mettere in atto una serie di strategie, consigliate dagli esperti.

Queste strategie sono utili in prospettiva, cioè non sono riti magici che risolvono la situazione in un attimo. Abbiate pazienza. Nel frattempo per facilitare l’addormentamento potete sostenere il vostro bambino con le coccole e con la vostra presenza. Non temete di prenderlo in braccio, cullarlo e tranquillizzarlo tenendolo nel marsupio come suggerito dal blog Flokbaby, cantando una dolce ninna nanna. Il bambino si sentirà capito e sostenuto e pian piano troverà la fiducia sufficiente per abbandonarsi al sonno con tranquillità.

Per creare l’abitudine all’addormentamento potete creare un rituale della sera, una serie di attività che farete uguali ogni sera per prepararsi alla nanna. Questa routine diventa famigliare per il bambino e gli trasmette sicurezza, preparandolo al fatto che tra poco andrà a nanna. Un utile accorgimento è quello di mettere il bambino a letto prima che sia troppo stanco e quindi un po’ nervoso. Per creare le condizioni migliori che favoriscano l’addormentamento cercate di passare molto tempo con lui durante il giorno, in modo che faccia una bella scorta di coccole e della vostra presenza. Ultimo consiglio è quello di far addormentare il piccolo nello stesso posto in cui si risveglierà, affinché non si senta spaesato e si agiti.

Un buon sonno ha molti effetti benefici, migliora lo sviluppo celebrale del bambino, favorisce la produzione dell’ormone della crescita e rafforza il sistema immunitario. Rispondendo alle richieste del vostro bambino contribuite al suo benessere psico-fisico e alla maturazione della fiducia in sé stesso, favorendo ad una crescita sana. Per superare i momenti più difficili ricorrete all’aiuto di un famigliare o di un amico, in questo modo avrete tempo di riposare ed affrontare questo periodo con maggiore serenità.