Cosa succede al momento del parto?

Il parto rappresenta uno dei momenti più incredibili, se non il migliore, della vita. È quindi assolutamente lecito domandarsi che cosa succede al momento del parto oppure chiedersi il significato di sogni a tema gravidanza. Ad esempio il concetto di partorire può essere collegato a molte situazioni; anche per questo sognare di partorire quando si dorme può avere molteplici significati che cambiano a seconda delle persone e del contesto.

Quando invece ci si trova davanti a un imminente parto naturale la donna affronta il momento della rottura delle acque. Questo significa che la sacca che contiene il liquido amniotico si rompe. Questo momento potrebbe arrivare in qualsiasi momento ma non provoca dolore e segna l’inizio del travaglio, ovvero il momento della dilatazione dell’utero. In questo caso è importante cercare di mantenere la calma e andare il prima possibile in ospedale. La durata del travaglio varia sulla base di diversi fattori che includono anche il grado di dilatazione della cervice per il passaggio del bambino.

Sognare di rimanere incinta: i significati

Sognare una gravidanza non ha come unico significato, come si potrebbe forse pensare, il desiderio di maternità. Del resto quando si parla di sogni spesso dobbiamo cogliere le sfumature e alcuni avvenimenti potrebbero essere delle metafore utilizzate dal nostro subconscio per comunicarci qualcosa. Di solito quando si sogna di partorire dovrebbe essere interpretato come il segno di cambiamenti importanti in vista. Le novità possono spaventare il nostro inconscio, anche per questo sognare di essere incinta potrebbe essere una ovvia conseguenza. Le cose poi cambiano a seconda che si sogni di essere semplicemente incinta o proprio di partorire. Nel secondo caso dobbiamo dedurne di essere ormai pronti ad affrontare i cambiamenti imminenti. Le persone che fanno questo tipo di sogno sono quindi persone che capiscono sia venuto il tempo di prendere decisioni importanti.

Le quattro fasi del parto

Come abbiamo accennato è del tutto normale domandarsi cosa succede al momento di partorire. Per rispondere a questa esigenza possiamo dire che il parto si compone di quattro tempi ben distinti che sono la fase prodromica, quella dilatante, quella espulsiva e quella di secondamento o di espulsione della placenta. La fase prodromica è a tutti gli effetti quella di preparazione in cui i tessuti della mamma si preparano al passaggio e all’uscita del bambino. Il parto vero e proprio potrebbe durare solo poche ore o persino qualche giorno. In alcuni casi questa fase si accompagna a contrazioni preparatorie che possono manifestarsi con una certa cadenza e arrestarsi per qualche ora per poi riprendere. La fase dilatante del parto è invece l’inizio del travaglio vero e proprio, ovvero il momento in cui si deve andare in ospedale.

Parliamo di travaglio vero e proprio quando le contrazioni si verificano ogni cinque minuti e hanno durata che oscilla tra i 40 e i 60 secondi. Qualora il travaglio fosse fisiologico non sarebbe necessario per la mamma andare in sala travaglio e potrebbe restare in camera. La durata di questa fase è molto variabile da donna a donna sulla base delle caratteristiche materne (struttura fisica, forma del canale del parto) e delle caratteristiche fetali. In sostanza dunque la durata del travaglio potrebbe essere influenzata anche dal modo con cui lo si affronta. In media la durata del travaglio al primo parte fino alla fase espulsiva dovrebbe essere inferiore alle 18 ore.

Infine abbiamo la fase espulsiva, ovvero quella della nascita vera e propria, che corrisponde al tempo impiegato dal feto per percorrere il canale del parto e uscire dal corpo materno. Prima di questa fase ce n’è una di transizione detta “latenza” che è come una pausa di riposo prima dell’ultimo sforzo. La durata di questa fase è a sua volta molto variabile. In genere se si tratta del primo parto si potrebbe aspettare fino a 2-3 ore se la paziente ha fatto l’epidurale. Generalmente i parti successivi sono comunque più veloci. Dopo la nascita si dovrà recidere il cordone ombelicale.